– Versione rara: presenta porta liquori con specchi a mosaico.
– Taichiro Nakai è un designer giapponese di incredibile talento, conosciuto soprattutto per la sua partecipazione al concorso Selettiva del Mobili di Cantù. Nel corso del XX secolo, Cantù era considerata la città italiana del mobile. Tuttavia, dopo la guerra, Cantù non riuscì a mettersi al passo con i rapidi cambiamenti e i progressi e ci furono altri paesi stranieri come la Scandinavia che, con i loro stili, crebbero di popolarità e formarono una massiccia concorrenza per Cantù. Per questo motivo, Cantù aveva bisogno di rinnovare i propri design, spesso obsoleti, per rimanere al passo con le tendenze e guadagnare nuova popolarità. Nella primavera del 1954, il consiglio di amministrazione di Cantù decise di lanciare un concorso internazionale per designer di mobili che avrebbe rilanciato l’economia del design locale e attirato l’attenzione su Cantù. Nasce la “Selettiva del Mobile”, che verrà organizzata ogni due anni fino al 1975. Nato come un vero e proprio concorso internazionale, ha riunito designer di tutto il mondo come Franco Albini, Gio Ponti, Ico Parisi, Paolo Buffa, Ettore Sotssas, BBPR e molti altri. La selezione dei progetti ricevuti è stata effettuata dal Concorso Internazionale del Mobili, una giuria altamente qualificata.
Taichiro Nakay partecipò al concorso Selettiva del Mobili a Cantù, dal 17 settembre al 5 ottobre 1955, dove presentò questo armadio a muro. Nel complesso, l’edizione del 1955 è stata incredibilmente interessante grazie all’eccezionale giuria composta da Gio Ponti, Alvar Aalto, Carlo De Carli e Finn Juhl. Era inoltre possibile vincere dei prezzi. Come Taichiro Nakay. Con la presentazione del design di un salotto, Nakay ha vinto un premio speciale insieme al designer finlandese Ilmari Tapiovaraa e all’architetto milanese Eugenia Alberti Reggio. È facilmente comprensibile perché Nakay abbia attirato l’attenzione della giuria. Con il suo salone, ha analizzato chiaramente il mercato ed è stato in grado di creare design con principi giapponesi e vincoli italiani. Le sue linee sono semplici e pulite, ma allo stesso tempo energiche e organiche, tutte caratteristiche delle creazioni giapponesi. La struttura del mobile è simile a quella di una libreria di Franco Albini, ma è realizzata con una semplicità geometrica giapponese.
Questa libreria è sostenuta da un telaio in acciaio verniciato nero basato su una struttura a zig-zag. La tonalità calda e profonda del teak crea un contrasto sorprendente con la struttura in metallo nero che corre lungo tutto il mobile. Una struttura verticale viene utilizzata come finitura decorativa per queste porte, creando un’estetica interessante in combinazione con le grandi maniglie nere.
Altezza: 166
Larghezza: 256
Profondità: 42
Ubicazione: Articolo visionabile senza impegno di acquisto su appuntamento a Ferrara.